I tre amici si riunirono alla fine del corridoio.
L’esperienza appena conclusa li aveva stravolti. Stravolti e cambiati. Non si erano detti nulla delle loro rispettive ordalie, tuttavia tutti avevano una luce diversa negli occhi. Una luce nuova, indice di una nuova, raggiunta consapevolezza. Il “Guardiano” li aveva trasformati e loro capirono che forse il suo compito era proprio quello: sincerarsi che anche i “buoni” non avessero usato il portale impropriamente. Perché oltre quel portale c’era Takhisis e non esisteva nulla di peggiore della dea oscura. Non esisteva una paura peggiore che “Lei” poteva generare.
Estellen andò subito a sincerarsi come stavano il re e la bambina, ma sembrava che entrambi stessero abbastanza bene nel complesso. Un po’ provati, ma tranquilli. Stuard li aiutò a rimettersi in sesto, specialmente il re, che era visibilmente il più stanco di tutti, data l’età veneranda. Kail nel frattempo percorse il resto del corridoio e fece un gesto con la mano ai suoi amici di raggiungerlo in fretta, dopo aver visto cosa c’era dietro quella che doveva essere finalmente l’ultima curva del labirinto.
Qui si apriva una grande sala, che aveva, verso la parete nord, alcuni gradini che portavano ad una pedana rialzata. Sulla pedana c’era posizionato il portale: un cerchio di energia crepitante, di matrice bluastra, incorniciato all’interno di una struttura in pietra lavorata piuttosto semplice, probabilmente granito. Vicino al portale c’era una persona dalle vesti nere che tutti riconobbero immediatamente.
Appena li vide spuntare dal corridoio, Dorian sgranò gli occhi come se ci fosse un pericolo incombente nell’aria, poi fece alcuni rapidi e nervosi passi nella loro direzione e disse a Estellen con voce preoccupata:
“Avete pochi secondi per riprendere le forze, milady. Poi Dracart arriverà e scatenerà i suoi scagnozzi contro i vostri amici. Quindi vi obbligherà ad aprire il portale o li ucciderà. La decisone sarà la vostra, ma sappiate che se non lo farete, dopo aver ucciso i vostri compagni, vi torturerà fino a costringervi a farlo. Vi aspetteranno pene indicibili se sceglierete di non agire, mi dispiace tanto ma... io l’ho visto. In poche parole mia signora… non avrete molta scelta.”
Kail mise mano alla spada e cominciò a guardarsi intorno. Anche Stuard sguainò l’antica lama e si preparò al peggio. Estellen invece si avvicinò a Dorian e gli disse che lei non avrebbe aperto il portale. A meno che Paladine le avesse detto esplicitamente di farlo: non aveva altra scelta, visto che era passata attraverso l’inferno per raggiungere questa consapevolezza. Dorian cercò di ribadire che le conseguenze, se non l’avesse fatto, sarebbero state catastrofiche, ma non ebbe il tempo di finire il concetto, perchè proprio in quel momento una disco di energia nera come la pece si aprì al centro della stanza e da esso emerse Dracart con tre enormi Draconici al seguito.
Kail rabbrividì quando li vide: si trattava di tre creature immense, appartenenti alla stessa razza di Kraag e seppe che sfiniti, senza armatura e con avversari del genere, lui e Stuard non avrebbero avuto speranza. I loro avversari erano intelligenti, fortissimi e spietati. Inoltre chissà quale sorpresa avrebbero avuto in serbo i loro cadaveri, anche nel caso fossero riusciti ad ucciderli!
La bambina iniziò a piangere e si nascose dietro Wilhem, che coraggiosamente sguainò la lama ricurva che portava al fianco e si preparò alla pugna. Stuard affiancò il mezzelfo e notò che la spada incantata rimandava adesso due bagliori distinti: uno verde e l’altro blu. Chissà che stava cercando di comunicargli l’antica lama. Presto, nel raggio di nove metri, la luce smeraldina e color ametista si propagò attorno ai tre combattenti, avvolgendoli in un caldo abbraccio sfaccettato.
Dracart uscì dall’ovale iridescente con passo nervoso e non degnò di uno sguardo nessuno dei nostri eroi. Si affrettò a salire i gradini e a raggiungere Dorian accanto al portale.
“Quale maestosa magnificenza! Il portale è qui davanti a me e l’odioso Guardiano è sparito. Che l’incantesimo illusorio svanisca!”
Gridò Dracart, salmodiando subito dopo arcane e incomprensibili parole. Immediatamente, una folata di vento biancastro portò via il labirinto, le pietre focaie e le pareti di granito che formavano gli intricati corridoi, lasciando solo i solchi dietro le loro spalle e il portale sulla pedana, a pochi metri davanti a loro.
Estellen assistette con stupore all’incantamento di Dracart e si sentì davvero nuda e senza difese in quel momento. Chi avrebbe potuto fermare quel mago folle, potente e così determinato?
”Mi hai servito bene, come sempre Dorian. Quando prenderò il posto di Takhisis, sarai ricompensato: diventerai il mio avatar su Krynn. Colui che porterà il mio verbo ai mortali!”
Commentò Dracart girando lo sguardo dal portale al suo apprendista. Dorian era rimasto immobile, le mani conserte e tenute basse sulla cintura.
“I vostri complimenti mi lusingano maestro: questo momento è il coronamento del vostro genio e della vostra ambizione.”
Rispose Dorian con un lieve inchino.
Se stava facendo il doppio gioco, non lo dava di certo a vedere. Pensò Estellen, confusa.
Dracart annuì e tornò a studiare il portale, sussurrando tra i denti alcuni brevi sortilegi, che probabilmente servivano a rivelare l’autenticità del portale stesso. Poi si voltò di nuovo verso il suo apprendista e con sguardo invasato ed insieme eccitato disse:
“Finalmente, decenni per preparare questo momento e adesso è giunto! Nascondete il portale, prendete la donna e uccidete gli altri!”
Urlò Dracart, con un gesto imperioso della mano.
I draconici subito si mossero verso Kail e Stuard, ma, seppur obbedendo all’ordine dello stregone, rimanevano guardinghi, soprattutto in direzione del portale, oggetto che sembrava canalizzare tutta la loro attenzione in quel momento.
Estellen invece fece un passo indietro, intimorita.
La bambina era rimasta alcuni metri dietro il re, che le disse di rimanere in quel punto e non muoversi, ed avanzò ad affiancare coraggiosamente il mezzelfo e il cavaliere.
Dracart osservava la scena dalla sua postazione rialzata. Ogni tanto guardava il portale con una cupidigia, una “fame”, che Estellen non pensava potesse essere espressa da nessun essere umano in quel modo così sguaiato. La sua era una bramosia autentica, totale.
Dorian invece pareva tranquillo e la giovane portavoce di Paladine, ancor di più rispetto a prima, non sapeva davvero cosa pensare di lui. Era un amico o un nemico? Purtroppo ancora non l’aveva capito per certo, ma ora lei e i suoi amici avevano problemi ben più importanti, visto che gli enormi draconici avevano finalmente estratto le loro scimitarre e si stavano avvicinando minacciosi ai suoi amici.
La giovane cercò con lo sguardo Stuard, sperando che il suo amico avesse una strategia in mente per uscire da quella situazione davvero disperata, perché temeva che questa volta avrebbe potuto fare ben poco per aiutarli. Il portale doveva assolutamente rimanere chiuso.
Il portale.
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- Scritto da Mike Steinberg
- Categoria: Krynn
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