Poco distanti dai nostri eroi, sulla strada maestra, un carretto di frutta e verdura si era appena ribaltato e una donna e suo figlio non riuscivano a rimetterlo in piedi. Stuard si offrì di aiutarli e dopo pochi secondi il carretto era di nuovo stabile sulla via principale della città.
Così il giovane cavaliere ne approfittò per fare alcune domande alla donna. La prima fu se c’era una locanda nelle vicinanze.
La donna si chiamava Maurine e disse a Stuard che c’erano ben cinque locande a Vantal: “La voce del Blodehelm” poco distante, “L’orco buono è l’orco morto” sulla via del mercato degli umani e poi le tre locande di proprietà di un tale di nome Darcart, “Il Drago Verde”, “Il Drago Nero” e “Il Drago Rosso”, che erano nei quartieri alti della città. Il palazzo del Re si trovava a Nord e la taverna ad esso più vicina era quella del “Drago verde”.
Maurine spiegò a Stuard che Vantal era stata sempre ben governata da Re Wilhem: la gente era contenta di vivere qui, nonostante la vicinanza con gli orchi. Tuttavia ultimamente le cose erano cambiate: il Re aveva alzato le tasse in maniera esponenziale, aveva assoldato molti più militari (e non si sapeva bene il perché) e aveva introdotto delle leggi ferree, tipo il coprifuoco dopo il calar del sole e dazi pesanti per i mercanti itineranti (molti infatti sostavano al di fuori delle mura della città). Inoltre erano due mesi che il Re non si faceva vedere in pubblico e non rispondeva alle richieste del popolo, cosa che era stata un suo tratto distintivo da sempre. C’era chi sussurrava addirittura che Wilhem fosse morto o che fosse stato rapito e che sul trono adesso stanziava il suo consigliere, un mago dalle vesti grigie dagli occhi freddi come il ghiaccio: un rinnegato di nome Darlas, apparso dal nulla e diventato in poco tempo uomo di fiducia del Re.
Perplesso, il giovane cavaliere si fece poi spiegare come erano strutturati i mercati e le vie che portavano ad essi.
Maurine rispose che fino a pochi mesi prima, a Vantal fiorivano ben cinque grandi mercati: uno per gli elfi, uno per gli umani, uno per i nani e perfino uno per i kender. Chi invece preferiva un mercato misto, poteva recarsi in “via delle cinque razze”, e fondersi ad un crogiolo di odori, sapori, metallo e delizie per gli occhi, che in pochi sarebbero riusciti a mescolare meglio come Re Wilhem aveva fatto: un perfetto connubio tra razze differenti, in equilibrio ed in armonia tra di loro. Purtroppo i recenti cambiamenti nelle leggi di Vantal, le gravi problematiche interne di alcune di queste razze (principalmente elfi e kender) e le recenti notizie di una grande guerra in arrivo da est, avevano costretto il monarca a chiudere alcuni mercati, lasciandone in piedi solo due: quello degli umani e quello dei nani.
Stuard annuì senza aggiungere commenti, poi prese una moneta d’argento dalla sua scarsella e la diede a Dell, figlio della donna. Incredulo, il bimbo afferrò la moneta, ma Maurine insistette per dare in cambio al cavaliere della frutta fresca e un po’ di verdura: il suo dono non valeva certo una moneta d’argento, ma almeno sarebbe bastato per non farle sentire troppo su di lei il peso della carità del ragazzo solamnico. Stuard accettò senza discutere.
Kail, che aveva sentito tutta la conversazione da sopra il cavallo, scosse la testa: c’era qualcosa che non gli piaceva in quella storia e propose di prendere una locanda vicino al palazzo e provare a farsi annunciare al Re il prima possibile. Così, i tre amici si recarono alla locanda del “Drago Verde”, ma non prima che il giovane cavaliere fosse andato al mercato dei nani per comprare un nuovo scudo: il suo purtroppo scoprì che non poteva essere recuperato. Alla fine si accordò col nano per tre monete d’oro per uno scudo di buona fattura, ed ebbe da lui la promessa di tentare di ricreare lo stemma della sua famiglia, sfruttando alcuni pezzi di metallo del suo scudo ormai inservibile. Bartuk gli disse di tornare a ritirare l’arma non prima di tre giorni a partire dall’indomani.
Kail nel frattempo ne approfittò per rimpolpare le scorte di cibo da viaggio sue e dei suoi amici, poi, una volta di nuovo insieme, si diressero alla taverna.
L’oste accolse allegramente i nostri eroi, garantendo loro una bella cena, una bella camera, una buona colazione e anche un bagno caldo ristoratore: ad Estellen non pareva vero! Inoltre raccontò qualche dettaglio su Vantal e su come fosse stata, molti secoli prima, la capitale del regno degli orchi (questo finalmente spiegava l’aspetto esotico della città). Dopo il cataclisma, Vantal venne riedificata sotto l’egida della stirpe di Re Wilhem, il cui vessillo del corvo nero su sfondo giallo svettava ancora oggi sulle alte guglie del castello. Una storia affascinante, che riguardava antiche battaglie, orchi e cavalieri di Solamnia. Tuttavia si era fatto abbastanza tardi e Kail ed il gruppo era molto stanco e quindi si accomiatarono dal gentile oste e si recarono nella loro stanza per riposare.
L’indomani i nostri eroi si recarono a palazzo, rinvenendo in effetti una struttura magnifica, massiccia ed imponente, separata dalla strada da una cancellata perimetrale di ferro battuto e circondata da giardini e piccole polle d’acqua zampillante. Un viottolo centrale di ghiaia e terra rossa conduceva nei pressi del palazzo.
Kail lanciò una voce ad un soldato oltre la cancellata e mostrò il lasciapassare di Ivor controfirmato da Boghal, ma la guardia, che affermò di chiamarsi Sikler, aveva l’ordine perentorio di non far entrare nessun cittadino o viaggiatore a palazzo. Allora Kail domandò se potesse almeno avvertire Dorian del loro interesse ad incontrarlo, ma il soldato non sembrava conoscere alcun dignitario che rispondesse a quel nome alla corte del Re. Tuttavia Kail lo pregò di chiedere lo stesso in giro, e riferì al militare che lui e i suoi amici avrebbero alloggiato alla locanda del “Drago Verde”. Il soldato annuì e si congedò, sparendo tra i numerosi viottoli che circondavano il palazzo del Re.
I nostri eroi si guardarono per alcuni intensi secondi: la trappola era stata preparata ed innescata: bisognava ora aspettare solo che qualche grosso topo ci finisse dentro. Tuttavia il mezzelfo aveva la strana sensazione che sarebbero stati lui e i suoi amici i topi a cadere molto presto nella trappola di chi stava dietro questo elaborato ordito e la cosa non nascondeva gli procurasse una certa ansia.
Vantal, capitale del Blodehelm.
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- Scritto da Mike Steinberg
- Categoria: Krynn
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