Kail rincorse l’uomo che aveva attentato alla vita di Rammesty per mezza Langtree, finché, giunti alla taverna del “buon mattino”, lo sconosciuto assassino si infilò dentro un vicolo scuro, buio e maleodorante.
Ovviamente il mezzelfo tenne duro e continuò a tampinarlo da presso e quando l’incappucciato si fermò, girandosi e rimanendo immobile alla fine dello stretto vicolo in attesa che si avvicinasse, la cosa gli puzzava terribilmente di trappola. Kail gli intimò di gettare le armi e di venire subito con lui, ma quando notò che due balestre cariche stavano puntando alla sua testa, capì che quella era davvero una trappola!
Da alcune porte laterali uscirono due brutti ceffi: un mezzorco e un tipaccio dalla faccia davvero cattiva, che affiancarono l’uomo incappucciato. Egli rivoltò la situazione, esigendo che Kail mollasse le sue armi e lo seguisse. Il mezzelfo fece alcune domande per capire dove l’assassino lo volesse portare e soprattutto da chi, ma l’uomo ammantato di nero rimase evasivo: fece raccogliere dai suoi scagnozzi le armi di Kail e gli promise soltanto che nessuno gli avrebbe fatto del male. Stretto tra l’incudine e il martello, al mezzelfo non restava che accettare quelle condizioni.
Nel frattempo Stuard stava reggendo la testa di Rammesty, cercando di tenerla più in alto possibile. Poi chiamò Estellen, anche se sapeva che avrebbe messo la sua amica in serio pericolo se lei l’avesse salvato.
Nanuke si staccò dal gruppetto di elfi e andò ad assistere Estellen, mentre Duncan e Dougan si erano alzati in piedi, pronti a tutto. Roderick guardava Estellen con una punta di disgusto, sfidandola a mettere in cattiva luce la sua autorità. La giovane notò che Rammesty era stato avvelenato: un piccolo dardo aveva ferito il capitano al collo e presto sarebbe morto se non avesse agito subito. Chiuse dunque gli occhi e mormorò una preghiera al suo dio. Miracolosamente il veleno, invece di continuare a circolare nelle vene dell’uomo, cominciò ad essere espulso da dove era entrato, ed Estellen, con un pezzo di stoffa, iniziò a pulirlo meglio che poteva. Assistendo personalmente a quel miracolo, Roderick cominciò a sbraitare contro di lei, additandola e chiamandola strega!
Subito inviò le guardie ad arrestarla e a portarla via, ma Stuard sapeva bene che l’autarca ecclesiastico doveva aver ordito qualcuna delle sue malefatte con effetti molto peggiori che rinchiuderla in gattabuia. Non sarebbe stato strano che avesse preparato la folla, incitandola a lapidarla una volta avesse messo piede fuori dal palazzo! Imbestialito, Stuard urlò contro il barone, cercando di spronarlo a interrompere immediatamente quella follia!
Le guardie andarono a prendere Estellen, ancora china su Rammesty e quando il cavaliere vide che una di loro aveva afferrato con malagrazia la sua amica, diede di matto.
L’uomo incappucciato portò Kail dentro una stanza sporca e tutta sottosopra. Un odore acre e pungente saturava l’aria e l’unica cosa confortevole era un brioso fuoco che ardeva allegramente dentro un camino. Un rozzo e grande tavolo di legno riempiva il centro della sala, su di esso ogni tipo di rifiuto: cartacce, avanzi di cibo, boccali di birra e perfino una mappa sgualcita e segnata.
Davanti al fuoco c’era la creatura più grossa che il mezzelfo avesse mai visto. Quando si alzò pareva non finisse mai. Tuttavia non era quello il dettaglio che inquietò maggiormente Kail, ma il suo terribile aspetto. Aveva infatti il muso di un rettile ed un corpo umanoide, massiccio e possente più di un orco. Inoltre possedeva uno sguardo intelligente e astuto come il più abile dei politici elfi.
Quando la creatura parlò sembrava sibilare: la sua lingua biforcuta, stretta tra i denti, gli attribuiva un atteggiamento tutt’altro che rassicurante. Disse di chiamarsi Kraag e di servire un oscuro padrone di cui non rivelò il nome. Kail cercò di capirci qualcosa in più, domandando cosa volesse da lui questo suo padrone senza nome, ma proprio in quel momento, dalle ombre della stanza, emerse un'altra creatura simile a Kraag, solo più piccola, ma decisamente più furtiva e probabilmente più letale. Se già la situazione sembrava drammatica, adesso era diventata disperata: il mezzelfo non avrebbe giurato di riuscire ad uscire vivo di lì quel giorno.
Stuard era furioso. Scosso dall’ira, afferrò di malagrazia Roderick e gli puntò la lama della spada al collo. In quel momento si rese conto che tutte e tre le pietre incastonate nella sua antica lama erano accese, mandando riverberi rossi, blu e verdi. Intimò, senza giri di parole al sommo chierico dei cercatori, di lasciare andare la sua amica. Subito.
Roderick sembrava invasato, folle. Invece di obbedire alle parole del giovane cavaliere, minacciò lui e la sua casata, poi ordinò alle guardie di portare fuori Estellen e di non pensare a lui: se il cavaliere l'avesse ucciso, ne avrebbe fatto un martire. La giovane discepola di Paladine cercò di calmare Stuard, suggerendogli con un sorriso di abbassare la spada e di non spargere sangue per colpa sua. La giovane poi si rivolse alle guardie cercando di farle rinsavire, ma solo una rimase fedele a Rammesty, chinandosi per aiutare il suo capitano. Tra l'altro a suo rischio e pericolo, se ci si basava sulle minacce che Roderick gli stava lanciando contro.
Le altre guardie avevano spinto Estellen fuori di lì e verso l’esterno dell’edificio. Il barone era sprofondato sullo scranno, con la testa tra le mani, disperato. Stuard scagliò Roderick da un lato, rinfoderò la spada e si apprestò a seguire Estellen fuori di lì.
Quando arrivò sull’uscio e notò che la gente la stava lapidando perse letteralmente le staffe.
La giovane era stata colpita alla spalla e giaceva adesso in ginocchio, sofferente, per terra. Perfino i soldati si erano frapposti tra lei e la folla, cercando di difenderla con gli scudi. Due preti stavano incitando la gente a scagliarle pietre, urlandole contro i peggiori improperi e additandola come una strega e una miscredente.
Fu molto difficile in quel momento per il giovane cavaliere non perdere la fede in Kiri - Jolith.
La trappola e il linciaggio.
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- Scritto da Mike Steinberg
- Categoria: Krynn
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