I nostri eroi rimasero qualche minuto a sbirciare dentro la forgia, sentendo scendere giù nello stomaco il peso della decisione che presto avrebbero dovuto prendere circa i loro prossimi doveri.
La fucina era spenta, ma era comunque immensa. C’era una gigantesca incudine al centro della stanza e il senso di imponenza e maestosità risaltava forte, perfino se si osservavano le mura imbrunite dal forte calore della forgia. Ammaliati, Kail e i suoi amici uscirono rispettosamente fuori, notando che Duncan e Dougan sembravano parlottare, noncuranti di loro, qualche metro più in la.
Ciascuno della compagnia osservò meglio gli arazzi: in effetti era vero, ognuno dei due metteva in risalto immagini diverse. Una infatti mostrava un “enorme martello intarsiato” che qualcuno batteva su un’incudine, l’altro un “braccio d’argento” che un nano sembrava “indossare” nell’atto di forgiare qualcosa di importante.
Stuard fu il primo a parlare, dicendo che a suo parere avrebbero dovuto prendere quest’ultimo sentiero. Non fosse altro perché Dougan aveva detto, tra le mille altre cose, che altri si sarebbero preoccupati di reperire il martello di Kharas nella Tomba di Huma. Perché dunque perdere tempo a svolgere compiti già stabiliti per altre persone? Kail aggiunse tra l’altro che la Tomba di Huma era dall’altra parte di Krynn e loro erano parecchio indietro con i tempi. Il libro bianco di Paladine infatti doveva rimanere la loro missione principale, a prescindere dove li avrebbero portati altri effetti collaterali delle loro avventure in giro per il mondo. Estellen alla fine si adeguò ai loro ragionamenti, ritenendoli in effetti più che coerenti. Pertanto all’unanimità presero il corridoio di destra.
Dougan e Duncan li salutarono in quel punto, augurando loro buona fortuna. Poi tornarono verso l’entrata dell’edificio.
Il corridoio sembrava interminabile, talmente immensa era quella costruzione sotterranea. Ad un certo punto dopo quasi un’ora di cammino, Kail pensò di essersi perso tra le mille svolte di quell’edificio infinito. Dopo l’ennesima piega cominciarono ad intravedere qualcosa.
Si trattava esattamente della stessa forgia che si erano lasciati alle spalle, solamente che non c’erano più gli arazzi ai lati della stessa. Timidamente Stuard fece capolino all’interno, con i suoi compagni che lo seguivano cautamente da presso. Ai nostri eroi sembrò la stessa identica fucina che avevano visto prima, ma aveva un qualche cosa di più sacro, di più solenne. Perfino Kail aveva avuto la pelle d’oca quando si era spostato per guardare meglio gli attrezzi della forgia.
Inoltre, per una frazione di secondo, si riuscì a vedere qualcuno di enorme battere sull’incudine con violenza inaudita e produrre un numero di scintille accecante, ma era stato solo per un breve e fugace istante. Sorpresi da quella visione, i nostri eroi vennero catturati da una voce potente alle loro spalle.
Si trattava di Dougan Redhammer che, rivolgendosi a Stuard, approvò la loro decisione finale. Ribadì che se avessero scelto l’altro percorso non sarebbe stata certamente una decisione sbagliata, ma sottolineò come tutti loro, compresa Estellen, avessero scelto con il cervello e non con il cuore.
Ecco perché si concesse alla fine di dare un piccolo consiglio alla giovane chierica: “laddove puoi, segui il più possibile il tuo cuore, perché è lì che vive Paladine”.
Quando i quattro si riunirono e presero a raggiungere gli altri all’entrata della forgia, Dougan rivelò dunque alcune informazioni importanti per la salvezza di Krynn e strettamente legata alla scelta che gli avventurieri avevano appena fatto.
Gli raccontò che, come era successo la prima volta, anche questa guerra sarebbe stata vinta dalle forze del bene solo se le Dragonlance avessero visto la luce della forgia di nuovo. Solo una persona possedeva tale conoscenza in tutta Krynn: l’ergothiano di nome Theros Ironfeld.
Il nano aggiunse che egli si sarebbe dovuto recare a Qualinesti per recuperare il braccio d’argento, essenziale a forgiare le Dragonlance insieme al martello di Kharas, custodito da uno spettro invalicabile. Solo tramite la collaborazione tra un chierico scuro e uno della luce infatti esso potrà essere bandito, ma giammai era avvenuta una cosa del genere prima. Ecco perché lo spettro rimaneva invalicabile.
Dougan terminò il suo monologo dicendo che avrebbero trovato l’ergothiano al “Consiglio di Whitestone”, dove i popoli liberi si incontreranno, per decidere del destino di Krynn, alla fine della prima settimana del nuovo anno.
Un turbinio di pensieri e perplessità assalirono i nostri eroi: ammesso e non concesso di giungere in tempo a questo appuntamento, cosa molto difficile viste le distanze, come avrebbero fatto poi a seguire l’uomo dell'Ergoth fino a Qualinesti ed arrivare poi a Palanthas al tramonto della primavera?