Kail illustrò bene ciò che aveva visto ai suoi amici, chiarendo bene la pericolosità della situazione.
Bisognava assolutamente tentare un salvataggio, visto che il nano stava camminando sul filo del rasoio, ma temeva fortemente che le forze a disposizione non sarebbero state all'altezza della situazione. A tale scopo il mezzelfo propose di attirare fuori dal campo qualche orco e tendere loro un’imboscata, ma Stuard ovviamente si oppose visto che questo genere di cose non andavano bene ai cavalieri.
Non restava dunque che sfruttare l’elemento sorpresa e sperare di creare vantaggio in questo modo.
Quindi Kail propose di occuparsi dell’orco a guardia degli elfi, Duncan, Durcan, Rammesty e Soran avrebbero ingaggiato gli orchi davanti al portone di metallo, mentre Stuard avrebbe affrontato l’orco più grosso. Per quel che riguardava Estellen, la giovane avrebbe dovuto rimanere nascosta, ma tutti sapevano bene che non c'era nessuno tranne lei che avrebbe potuto vedersela con il chierico oscuro e la cosa non era affatto rassicurante.
Il mezzelfo diede il via alle danze.
Con una freccia colpì la coscia della sentinella orco, poi sguainò le spade e uscì allo scoperto. Stessa cosa fecero il capitano, i nani e Soran, che sfruttarono l’elemento sorpresa per attaccare gli orchi alle spalle. L’unico che si mostrò al comandante orco facendo il saluto solamnico fu Stuard, che andò ad affrontarlo a viso aperto.
Nel frattempo il chierico oscuro sguainò un pugnale e vedendo come stavano piegandosi gli eventi, minacciò Dougan di morte se non avesse immediatamente parlato. Estellen a quel punto pregò Paladine di proteggere la vita del nano e nuovamente il suo dio le rispose. Al posto del pugnale, apparve un minaccioso serpente a sonagli che l’orco scuro fece appena in tempo a gettare via. Confuso e arrabbiato al contempo, il sacerdote pregò a sua volta il suo dio di rivelare il suo nemico, ma Estellen si dimostrò più forte e respinse l’aggressione spirituale del suo nemico.
Nel frattempo Kail ingaggiò l’orco ferito e dopo una serie di scambi di colpi riuscì ad abbatterlo.
Stuard invece stava combattendo il capitano degli orchi con maestria e grande capacità tattica, ma l’orco era almeno venti centimetri più alto di lui e soprattutto almeno due volte più forte. Ad un certo punto dello scontro, la pesante ascia da guerra dell'orco si era abbattuta sul suo scudo, riducendolo in frantumi. Per un miracolo non si era rotto il braccio. Stuard era riuscito a parare e schivare i colpi del suo nemico, ma era esausto. Solo grazie all’intervento di Estellen, che aveva chiesto al suo dio di aiutare i suoi amici in combattimento, ancora riusciva a rimanere in piedi. Poi, con un colpo più fortunato che abile, riuscì a penetrare con la spada la spalla del suo avversario, il quale però cercò di trascinarlo a sé per poi colpirlo con forza con l’elsa dell’ascia. Il cavaliere mantenne la presa sulla spada, ma il colpo gli arrivò sulla nuca come un macigno. L’orco sanguinava da un braccio, ma Stuard ci vedeva a malapena a causa del violento colpo alla testa.
Di ciò che stava accadendo al capitano e al resto dei suoi uomini nessuno poteva saperlo.
Estellen fu aggredita una seconda volta dall’attacco etereo del suo nemico, ma ancora una volta la sua fede l’aveva protetta. Solo che non poteva reggere botta per sempre. Decise quindi di agire: implorò Paladine di aiutarla a liberare gli elfi e a rendere inoffensivo il suo nemico e il drago di platino rispose rendendola momentaneamente invisibile. Capendo immediatamente che nessuno avrebbe potuto vederla, la giovane chierica andò a liberare gli elfi, scoprendo che si trattava di donne e adolescenti. Poi, un attimo prima che il chierico orco potesse minacciarla di nuovo, gli si avvicinò di soppiatto e gli ruppe il bastone da passeggio sulla nuca! L’orco scuro cadde a terra, ma Estellen perse il favore del dio tornando visibile.
Kail aveva abbattuto il suo nemico e fece appena in tempo a notare che due dei quattro orchi che avevano combattuto davanti al portale stavano correndo in direzione di Estellen. La giovane chierica era rimasta impietrita: il terrore assoluto l'aveva inchiodata sul posto. Chiuse dunque gli occhi e abbracciò Paladine al quale raccomandò la sua vita e la sua anima.
Il mezzelfo utilizzò tutte le sue capacità per intercettare gli orchi prima che fosse troppo tardi per la compagna, ma non ci riuscì. Infatti il secondo orco era riuscito ad aggirarlo e ad attaccare la sua amica frontalmente . Kail riuscì a ferire il primo orco, ma guardò con occhi sgranati il secondo che levava l’enorme ascia, abbattendola sulla compagna con inaudita violenza. Si aspettava che la forza del colpo la tagliasse a metà e invece la giovane era rimasta immobile e soprattutto illesa: un invisibile scudo difensivo infatti fece rimbalzare via l’orco, stordendolo per qualche secondo.
Ciononostante Kail aveva dato la schiena al primo orco, il quale ne approfittò affondando violentemente la grossa scure su di essa, rompendo ossa e lacerando tessuti. Il corpo del mezzelfo fu scagliato dieci metri più avanti, fece tre giri sul terreno e non si mosse più.
Estellen urlò dal terrore. Incurante del pericolo, raggiunse immediatamente Kail.
Stuard era riuscito ad uccidere finalmente il capitano orco, ma era in condizioni pessime. Nonostante questo trovò la forza di frapporsi tra l’orco ferito e i suoi amici, ed ingaggiò un nuovo combattimento.
Estellen si rese conto che il mezzelfo stava morendo e pregò Paladine con un’intensità che mai aveva raggiunto. Le orrende ferite sulla schiena di Kail si ricucirono e le ossa si rinsaldarono, ma la giovane svenne per il tremendo sforzo.
Tuttavia Kail era tornato in piedi. Purtroppo però si rese conto che la schiena gli faceva troppo male per tornare a combattere con le spade, pertanto imbracciò l’arco e diede supporto a Stuard da lontano. Scagliò una singola freccia, che colpì l’occhio dell’orco poco prima che potesse attaccare il suo stremato amico cavaliere. Il mostro stramazzò, ma l’altro orco che prima era caduto, aveva ripreso l’ascia e aveva sostituito prontamente il compagno come nuovo avversario di Stuard.
Kail non riusciva a trovare un angolo di tiro per poter aiutare il compagno che era visibilmente sfinito. Stuard pregò Kiri Jolith di guidare la sua mano per un ultimo colpo, fintò un affondo e poi attaccò con la spada, che adesso emanava solamente un bagliore smeraldino, squarciando con la punta della lama la gola dell’avversario. Dopo pochi attimi anche la luce verde si estinse.
Fu davvero un colpo fortunato, perché Stuard non ne aveva davvero più. Senza nemmeno avere la forza di rinfoderare la spada, il giovane si accasciò al suolo cercando finalmente di riprendere fiato.
Nel frattempo gli elfi avevano soccorso Estellen che controllò che i suoi amici fossero ancora vivi. Poi andò a vedere come era andato lo scontro tra il capitano e gli orchi. Rammesty giaceva in terra ferito mortalmente. Soran era morto, così come lo era uno dei nani. Il fratello, Duncan, stava piangendo disperato sul suo cadavere.
A pochi metri da loro c’erano i corpi di due orchi, immobili.
Estellen cercò di soccorrere Rammesty ma era troppo stanca per curarlo, pertanto fece il possibile per stabilizzarlo. Stuard e Kail si occuparono di seppellire Soran, ma solo dopo aver legato ed imbavagliato il chierico oscuro che ancora giaceva in terra privo di sensi.
Kail trovò una lettera di Roderick nelle tasche dell’orco scuro e andò immediatamente a parlarne con i suoi amici.
Infine Estellen volle scambiare due chiacchiere con Dougan, domandandogli un pò seccata perché mai non li avesse aiutati. Il nano rispose laconicamente che non avrebbe potuto farlo, nemmeno se avesse voluto e quella risposta, così strana, risuonò nel cervello dei nostri eroi per diversi secondi. Era chiaro che il nano avrebbe dovuto dare risposte molto più chiare di quella in merito. Avevano rischiato le loro vite per salvarlo, molte persone innocenti erano morte per farlo e adesso meritavano una spiegazione convincente. Molto convincente.