Kail era rimasto senza parole. La mappa che il sicario della gilda gli aveva recapitato, indicava chiaramente che la moglie ed il figlio di Sir Owen erano tenuti prigionieri proprio sotto il suo naso!
Infatti essa era stata divisa in due sezioni: la prima, mostrava presumibilmente delle coordinate precise e un disegno che ritraeva una specie di baita o rientranza sulla costa nei pressi della città. La seconda invece, una specie di rozzo percorso da compiere, composto da grotte naturali e probabilmente alcune artificiali, nascosto sotto terra. Era trasparente dunque che le due fossero collegate e che anzi, la prima avrebbe portato alla seconda, ma ciò che il mezzelfo aveva trovato davvero geniale, era che qualcuno aveva scovato questo nascondiglio talmente vicino l’area di giurisidizione del governatore, che egli non avrebbe mai pensato ad un posto del genere come luogo adatto per una prigione. Ad una tale, strafottente soluzione.
I nostri eroi esaminarono entrambe le mappe, anche Flint e Theros riuscirono a dar loro un’occhiata, e dibatterono alacremente qualche minuto su alcune indicazioni fugaci che avevano trovato scritte su una di esse. Alla fine essi furono abbastanza inclini a ritenere che quelle poche lettere visibili sulla prima mappa dicessero: 1.8 M/W (o N, la cosa non era molto chiara) e poco sotto, una specie di triangolo malamente disegnato con la parola “pietra” come suo commento a margine.
Kail, Estellen e Stuard, si alternarono con interpretazioni assai colorite e fantasiose su ciò che quelle parole e schizzi potessero rappresentare, ma tutti concordarono che sarebbe stato grazie ad esse, alla loro corretta decifrazione, che sarebbero arrivati nel posto sperato. Sarebbe stato quindi capitale far vedere quella mappa a qualcuno del posto. Qualcuno che avesse però anche le competenze per riuscirne ad interpretare i segni vergati su di essa. Un cartografo locale insomma.
Flint restituì la mappa a Stuard, che fu dunque l’ultimo a tentare invano di capirci qualcosa in più. Tuttavia, il giovane cavaliere fu costretto a ripiegarla in fretta, poiché, circa un’ora prima dell’alba, Sir Owen, con uno sferragliare di acciaio, andò a liberare i nostri eroi e a restituire il loro equipaggiamento. Sfilando una grossa chiave dalla giacca, il governatore aprì personalmente le celle dei nostri eroi e attese che si preparassero per l’operazione di salvataggio.
Poco prima di risalire insieme al pian terreno, il vecchio nano azzardò a domandare al cavaliere quanto tempo era passato dall’ultima volta che aveva visto la sua famiglia e tristemente il governatore aveva risposto che erano ormai quasi quattro mesi che i cercatori gli negavano questo “privilegio”, adducendo banali scuse, nonostante lui avesse fatto tutto quello che loro gli avessero ordinato di fare. Ecco perché era parecchio preoccupato, ed ecco il perché non si era fidato all’inizio di lasciare che degli sconosciuti si occupassero di salvare sua moglie e suo figlio. Percependo la sua sofferenza e la sua angoscia, Stuard fu tentato di mostare la mappa al cavaliere (aveva già messo la mano in tasca), ma un’occhiata imperativa di Kail gli fece subito cambiare idea. In effetti, scosso com’era, Glendower avrebbe potuto peggiorare di molto le cose, se avesse scoperto dove avrebbero portato quelle indicazioni scarabocchiate. Meglio pensarci da soli, come da piano originale.
Al livello superiore, il gruppo poté finalmente sfamarsi con una frugale ma sostanziosa colazione, poi, quando mancava ancora mezzora all’alba, Kail e compagni uscirono dalla tenuta Glendower, dirigendosi al porto in cerca di aiuto.
Stuard si soffermò qualche secondo in più per parlottare con Sir Owen, promettendogli che avrebbero fatto tutto il possibile per tornare presto indietro da questa impresa con la sua famiglia sana e salva. Il giovane cavaliere aveva, tuttavia, un brutto presentimento sull’intera faccenda, ma non se la sentì di rivelare il suo stato d’animo al governatore. Anzi, si limitò a sottolineare come avrebbero certamente richiesto il suo aiuto, se non fossero riusciti da soli a svolgere questo ingrato compito. Il cavaliere più anziano annuì soddisfatto e quindi lasciò andare Stuard con la sua benedizione. Con il cuore assai pesante, il giovane rampollo degli Uth Breannar si unì così ai suoi amici.
Scendendo verso il porto, Kail esaminò di nuovo la mappa. Il luogo in questione si trovava certamente vicino, ma il tempo scarseggiava e loro non potevano certo mettersi ad esaminare l’intera costa, viaggiando da est ad ovest, dell’Ergoth del Sud! Era fondamentale che qualcuno di esperto e nato a Welmet, riuscisse a restringere il campo e a dargli una direzione da cui iniziare le ricerche.
Rapidamente, la compagnia giunse al porto, avvolti ancora dal favore delle tenebre. Era altrettanto vitale infatti, agire non visti. Se infatti Strauss o chi per lui, li avesse notati scorrazzare a piede libero, la famiglia di Sir Owen avrebbe corso un serio pericolo.
Estellen notò che un grosso peschereccio era ancorato poco più giù rispetto alla “Di Caela”, la nave capitanata da Sir Francis. Scorgendo che marinai e capitano stavano tutti insieme stipando il pesce pescato quella notte, preparandolo adeguatamente per la vendita al mercato dell’indomani mattina, la giovane sacerdotessa di Paladine scelse di puntare sulla loro cortesia. Infatti si avvicinò e domandò se poteva privarli di qualche momento del loro prezioso tempo, distraendoli per pochi secondi dal loro lavoro. Il suo sorriso solare riscaldò subito il cuore dell’anziano capitano, che annuì e si avvicinò alla compagnia.
Estellen gli mostrò dunque la mappa vergata con i segni, ed egli stette alcuni secondi ad osservarla, curioso. Alla fine sentenziò che quelle scritte dovevano essere interpretate necessariamente con: “1.8 miglia/ovest”, ma, dettaglio fondamentale, riuscì anche ad inquadrare il disegno che accompagnava quelle poche parole all’interno di questa coordinata. Infatti, sulla mappa era stato riprodotto un vascello di qualche tipo vicino a degli scogli e a ridosso di una piccola insenatura. Egli sostenne che quel vascello era in realtà il relitto di una vecchia nave, naufragata e affondata a causa di quegli stessi scogli, circa dieci anni prima. La definì una tragedia per Welmet: molti marinai erano morti in quell’incidente purtroppo. Estellen si rabbuiò, pregando dentro di sé per le anime di quei poveri innocenti. Tuttavia il capitano si mostrò sicuro di quanto sosteneva: a circa due miglia ovest dal porto di Welmet, c’era solo quel relitto, cui la mappa certamente si riferiva!
Scherzando con Kail, restituì a lui la cartina, ma aggiunse che se quella che aveva appena esaminato era la mappa di un tesoro, sarebbero rimasti molto delusi se lo avessero cercato dentro i resti di quella vecchia carcassa. In molti ci avevano provato, ma non avevano trovato nulla di valore, solo legno marcio. Il mezzelfo gli sorrise, ma lo rassicurò subito: quella rozza cartina topografica non aveva nulla a che fare con improbabili tesori, purtroppo. Il capitano annuì soddisfatto, aggiungendo poi che l’altra indicazione, appuntata sul disegno, non riusciva proprio a capirla: un triangolo e una “pietra” potevano significare moltissime cose. Tuttavia, sia Flint che Theros erano sicuri che avrebbero scoperto facilmente l’arcano una volta che fossero giunti sul punto in questione. Infine Stuard, prima di salutare e ringraziare il cortese marinaio, gli domandò da dove avrebbero dovuto iniziare a contare i passi del loro percorso e il capitano indicò il crinale ad est rispetto alla loro posizione. Controllando la mappa, Kail confermò l'indicazione del lupo di mare: si trattava proprio della costa ovest, vergata sulla cartina. Sfilando una moneta d’oro dal suo portamonete, la offrì al gentile capitano che la accettò volentieri.
Dunque il gruppo aveva ora una direzione da cui partire e alcuni minuti di buio ancora per coprire i loro movimenti. Seguendo dunque il mezzelfo, la compagnia iniziò a inerpicarsi sulla collina e a costeggiare il perimetro ovest della periferia di Welmet: meno di due miglia le avrebbero percorse in pochissimo tempo e l’ansia per ciò che avrebbero trovato iniziò a salire forte nei cuori dei nostri eroi.
Una strana mappa.
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- Scritto da Mike Steinberg
- Categoria: Krynn
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