La piccola imbarcazione arrivò sulle coste del Blodehelm verso l’imbrunire. Non era certo una buona idea andarsene in giro per quei territori pericolosi al calar della sera, ma tant’era.
Stuard e Kail cercarono di nascondere alla bene e meglio la barca e poi provarono ad orientarsi e raggiungere Langtree il prima possibile. Dopo alcune centinaia di metri, arrivarono all'interno di una modesta macchia di alberi e qui, l’udito fine di Kail lo avvertì che qualcuno di molto piccolo si stava avvicinando a loro. Prontamente avvertì i compagni, facendo notare che da lì a pochi secondi non sarebbero stati più soli. Poi, all’improvviso, un piccolo coboldo uscì da dietro un cespuglio e tentò di colpirlo con un rozzo coltellaccio. Il mezzelfo schivò facilmente e altrettanto facilmente trafisse il mostriciattolo senza problemi.
I suoi occhi erano cambiati in un rosso acceso, lasciando per un secondo perplessi i suoi compagni.
Poi spiegò velocemente cosa sarebbe successo loro se non avessero immediatamente cominciato a correre: un centinaio di quei piccoli e disgustosi omuncoli li avrebbero presto raggiunti, travolti ed uccisi con la sola forza del numero. Poi avrebbero pasteggiato con le loro carni.
Pertanto, saggiamente, cominciarono a correre.
Uscirono dunque dalla macchia di alberi e si infilarono in una radura. Kail avvisò Stuard che sentiva decine di quei passi veloci che li stavano seguendo e indicò un piccolo canyon, un’insenatura che portava verso il basso di circa dieci metri in discesa libera. Questo gli avrebbe permesso probabilmente di arrivare allo stesso livello della fortezza e quindi di riuscire perlomeno ad inquadrarla.
La luce del sole li stava abbandonando definitivamente, lasciando spazio alla pallida luce di Solinari e sua sorella Lunitari. Tuttavia Stuard fece in tempo mentre correva a vedere cosa stesse succedendo sopra di loro. Un numero imprecisato, ma decisamente alto di coboldi, si stava letteralmente lasciando cadere dalla parte più bassa del rialzo del canyon, preferendo venir giù diretti e probabilmente morire (o farsi molto male), dall’aggirare l’ostacolo e prendere il passaggio che avevano imboccato lui, Estellen e Kail.
Questo stratagemma avrebbe causato dei morti tra le loro fila, ma gli avrebbe fatto certamente accorciare la distanza tra loro. Altrimenti per i coboldi sarebbe stato impossibile raggiungere “quelli dalle lunghe gambe”, come i più intelligenti tra loro amavano definire gli esseri umani.
Mentre Kail correndo a perdifiato rifletteva sull’ingegnosità della strategia dei coboldi, che avevano iniziato a formare una piccola collinetta di corpi a meno di venti metri da lui, Estellen mise male un piede e cadde malamente. Subito Stuard si fermò a soccorrerla e dovette difendere se stesso e l’amica dall’assalto di quattro coboldi sopravvissuti alla caduta e che erano riusciti a raggiungerli. Kail coprì con l’arco la ritirata dell’amico, che lo raggiunse portando Estellen in spalla.
Il gruppo riprese a correre forsennatamente, la fortezza era a meno di cinquanta metri ormai. Il mezzelfo rallentò un po’ la corsa per offrire copertura ai suoi due amici, ma l’orda di coboldi era vicina ormai. Non capiva bene quanto fossero, ma sospettava che arrivassero almeno ad un paio di centinaia di unità.
Giunti sotto le alte palizzate di Langtree, i tre compagni iniziarono a chiamare le guardie che, invece di correre ad aprire il portone, si limitarono a ridacchiare e a scommettere chi tra loro avrebbe tirato le cuoia per primo. In particolare uno di loro ci si mise d'impegno per risultare davvero detestabile.
Stuard e Kail lottarono come leoni, ma Estellen sapeva che non avrebbero retto per molto: i coboldi erano troppi e arrivavano ad ondate. Chiuse dunque gli occhi e invocò l’aiuto di Paladine. Le sue piccole mani si levarono verso il cielo e subito una tempesta di polvere avvolse tutto il territorio circostante fino al canyon. Questo confuse i coboldi, che certo non erano una cima di intelligenza e perspicacia, dando il tempo a Kail e Stuard di liberarsi dei propri avversari e retrocedere fin sotto al portone.
La spada del cavaliere continuava a brillare di una luce verde intensa, quindi il pericolo era tuttaltro che finito.
Stuard iniziò a bussare violentemente sul portone e a urlare di aprire subito. Furono fortunati questa volta perché il capitano del corpo di guardia sentì il richiamo del cavaliere e andò a verificare cosa stesse succedendo fuori la palizzata. Vedendo l’orda di coboldi alle porte di Langtree, si precipitò in basso e per puro miracolo riuscì a farli entrare nella fortezza prima che i coboldi li facessero a pezzi.
Kail era furibondo, nonostante il capitano gli avesse intimato di non usare le armi in città per ordine del barone, il mezzelfo volle andare comunque sopra, dalle guardie, scoprendo che erano completamente ubriache. Afferrò quindi per la collottola quello che li aveva lasciati fuori e lo scaraventò giù per le scale.
Stuard raccontò al capitano quello che era successo e l’uomo promise che i soldati sarebbero stati certamente puniti. Quando vide uno dei suoi uomini ruzzolare per le scale rimase interdetto sul da farsi, ma per fortuna non si era spezzato il collo nella caduta, per cui ritenne quella una punizione sufficiente.
Allorché Estellen accorse prontamente in suo aiuto e, pregando Paladine, risanò la piccola frattura al polso che il soldato ubriaco si era procurato cadendo. Kail scosse la testa: non si poteva ragionare con un chierico. Quell’uomo era stato il maggiore responsabile della loro disavventura appena passata: avevano rischiato la vita lì fuori! Eppure lei l’aveva aiutato lo stesso. Perfino Stuard era perplesso questa volta.
Poi però videro la reazione del soldato.
Egli le si gettò ai piedi invocando al miracolo, chiedendo perdono e giurandole aiuto per qualunque cosa le potesse servire. Quindi Estellen si voltò verso gli amici e l’esterrefatto capitano, che aveva assistito quel giorno ad un evento che non avrebbe mai più dimenticato per tutta la durata della sua vita. Lei sorrise a tutti e disse: “Vedete? Basta un semplice gesto d’amore e di perdono per cambiare il cuore degli uomini”.
Il mezzelfo non era molto sicuro che fosse proprio così come diceva lei, ma certamente si convinse che Estellen fosse davvero una persona straordinaria. Una di quelle per le quali valeva la pena dare la propria vita volentieri. Solo che avrebbe fatto bene a non fare troppi miracoli in pubblico: le false religioni erano in agguato in ogni cittadina e i loro falsi preti avevano occhi ed orecchi dappertutto. Se l’avessero scoperta l’avrebbero certamente fatta lapidare.
Osservando Stuard che l’aiutava a riprendere il cammino, rifletté molto sui prossimi passi da fare e su quanto sarebbero stati pericolosi.
Benvenuti a Langtree.
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- Scritto da Mike Steinberg
- Categoria: Krynn
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