La nave dei minotauri sembrava ferma, ma Maquesta ordinò ugualmente di avvicinarsi cautamente. La Tychoon era una possente nave da guerra di Mithas e i minotauri non erano certo conosciuti per il loro rispetto verso le altre razze.
La galea da guerra si presentava minacciosa e massiccia ma poco veloce e chiunque l’avesse ridotta in quel modo doveva possedere le sue stesse qualità e anche di più, visti i risultati.
La Perechon affiancò lentamente la Tychoon e questo bastò ai marinai per vedere lo scempio che era stato causato sopra di essa. Decine di morti, tra i minotauri e altri corpi massicci, potevano chiaramente esser notati sul ponte della nave. Molti cadaveri galleggiavano nelle acque e una scia di sangue dipingeva in maniera inquietante la chiglia della stessa.
Kail ed Estellen si mostrarono scettici sull’andare a controllare, ma Stuard insistette che potevano esserci dei sopravvissuti e che dovevano assolutamente fermarsi, poiché non era certo onorevole tirare dritto come se niente fosse.
Stuard sembrava irremovibile sulla questione tanto che si assunse personalmente la responsabilità di andare a verificare che non ci fossero superstiti, pertanto Maquesta non provò nemmeno ad insistere: fece gettare una palanca di legno sull’altra nave e attese.
Il giovane cavaliere arrivò sulla Tychoon, sguainò la spada e cominciò ad ispezionarla.
Per prima cosa notò che la lunga lama aveva delle peculiarità assai strane: oltre a non esser stata mai usata prima (appariva lucida e perfetta come se fosse uscita dalla forgia in quel momento), aveva tre gemme luccicanti incastrate lungo tutta la lunghezza dell’acciaio. Una blu alla base, vicino l’elsa. Una rossa al centro, in prossimità di strani ghirigori ornamentali (?) e un’ultima verde, vicino la punta. Quella verde stava adesso brillando di una luce intensa, ma Stuard non riuscì a capire per quale motivo.
In ogni caso il suo istinto di cavaliere lo riportò subito al momento contingente. C’erano corpi ovunque, non solo tra l’equipaggio dei minotauri, ma anche tra chi li aveva abbordati.
Orchi!
Stuard avvertì la Perechon della notizia e Kail decise di andare sulla Tychoon per vedere se ci capiva qualcosa in più. In effetti riuscì a dedurre diverse cose dall’ispezione della nave: intanto che la Tychoon non era la sola della flotta di minotauri nella zona. Essa si era trovata separata dalle altre navi quando era stata attaccata dalla flotta degli orchi. Probabilmente proprio a causa della tempesta che si erano lasciati alle spalle. Inoltre intuì che c’erano molti più cadaveri di orchi rispetto ai minotauri, quindi era presumibile che un gran numero di uomini toro fossero stati fatti prigionieri.
Nel frattempo Stuard riuscì a trovare un giovane minotauro ancora vivo sotto una catasta di cadaveri, ma era ferito molto gravemente. "Solo Estellen avrebbe potuto fare qualcosa", pensò e il cavaliere non sapeva nemmeno bene il perchè.
Pertanto il giovane andò a chiamare la sua amica che non se lo fece dire due volte: raggiunse il ferito, chiuse gli occhi e fece una accalorata preghiera a Paladine.
Per la prima volta pregò il suo Dio affinché, se lo avesse ritenuto giusto, salvasse la vita del giovane minotauro. Le piccole mani di Estellen non riuscivano a coprire nemmeno una piccola parte dell’ampio petto del minotauro, eppure, come per miracolo, sotto lo sguardo esterrefatto di Stuard, la profonda ferita lentamente si richiuse del tutto al suo comando. Fu uno spettacolo davvero incredibile, un segno del ritorno dei veri dei sul Krynn!
Tuttavia non ci fu il tempo di meravigliarsi troppo: da sotto un paio di cadaveri infatti, un temibile orco cominciò ad alzarsi e a puntare minaccioso il giovane cavaliere. Brandiva una rozza ascia da guerra insanguinata. L’orco aveva un braccio ferito, ma la sua stazza e il suo aspetto, erano tutt’altro da sottovalutare. Stuard non si scompose o almeno non lo diede a vedere: fece il saluto solamnico prima della battaglia, ed ordinò ad Estellen di correre via e raggiungere la nave.
Kail si rese conto solo un attimo in ritardo che lo scontro tra il suo nuovo amico e l’orco ferito era iniziato, per cui incoccò una freccia e si preparò a dargli supporto da lontano.
Stuard provò un affondo, ma l’orco parò facilmente il colpo. Poi rispose, menando un violentissimo fendente che si abbattè sullo scudo del cavaliere, scheggiandolo. Per poco il ragazzo non finì per terra, tanto era stato potente il colpo. A quel punto Kail ebbe l’opportunità di scagliare la sua freccia, che ferì l’orco ad una gamba. Sbilanciato, il mostro non poté evitare l’affondo frontale di Stuard, che lo trapassò e lo uccise.
Nel momento in cui l’orco morì, la gemma verde si spense, lasciando per un attimo Stuard ammutolito, ma decise che avrebbe riflettuto su quanto accaduto in un’altra occasione. Senza perdere tempo quindi, lui e Kail afferrarono il minotauro e con molta fatica lo trascinarono sulla Perechon.
Tuttavia i colpi di scena non erano affatto finiti: la flotta dei minotauri infatti non era lontana all’orizzonte e dall’espressione di Maquesta, questo significa guai in vista!