“Ci fu un tempo in cui i chierici di tutte le divinità vivevano in pace, in adorazione dei loro dei e attenti a rispettare i dettami delle religioni altrui.
Sia chiaro, un fervente adoratore di Mishakal non poteva che inorridirsi di fronte a un seguace di Hiddukel, dio della morte. Tuttavia egli sapeva che doveva anche rispettarlo ed accettarlo, poiché tutto nel mondo giaceva in equilibrio e ciò che Mishakal elargiva, Hiddukel, un giorno avrebbe tolto. Così era sempre stato.
Questo fino al Cataclisma.
Fino a quando cioè, l’arroganza degli uomini arrivò a pensare di sostituire questi antichi e sottili equilibri con qualcosa di completamente nuovo. Il Re sacerdote di Ishtar, preso infatti dalla sua presunta onnipotenza su tutte le razze libere su Krynn, credette che solo cancellando ogni forma di male (e con essa anche la magia stessa che parve ai suoi occhi come una depravazione di ciò che era naturale) fosse la cosa giusta da fare.
Anzi, l’unica cosa che potesse fare.
Solo troppo tardi comprese che egli lo stava facendo non per Paladine, né per i suoi figli e fratelli, ma per sé stesso.
Così gli dei (tutti) scagliarono una montagna di fuoco su Ishtar, spezzando in due il continente e facendo sprofondare l’umanità nel caos e nella disperazione.
Prima di andarsene definitivamente, si racconta che gli dei fecero però un ultimo dono a chi era veramente un seguace fervido e virtuoso.
Questo è il breve racconto del dono di Paladine, quello degli altri dei non è dato saperlo in questo momento.
In un tempio dedicato a Paladine, un cavaliere di Solamnia di nome Michael Astarte, aveva voluto edificare questo luogo sacro e di preghiera insieme a quello di Kiri Jolith, suo effettivo patrono in quanto cavaliere.
Sua moglie infatti, Geraldina Astarte, era una devota sacerdotessa di Paladine, una pura e fervida seguace del drago di platino.
Forse la più pura di tutti.
La leggenda recita che quando arrivò il cataclisma lei si trovasse proprio in questa cappella a pregare, pur sapendo che il mondo stava per finire e che prima che il maniero venisse distrutto dal disastro, Paladine le avesse dunque mandato in dono una visione.
La visione le mostrò si orrore e sofferenza, secoli di dolore e fiacchezza spirituale, ma anche una confortante speranza: il ritorno degli dei del bene, di Paladine e Mishakal, in un momento di grande crisi, quando il male cioè sarebbe salito da sud.
Nella visione, Paladine avrebbe mandato un chiaro e inequivocabile segno dell’inizio della crisi. Agli uomini non restava che capirlo.”
“L’altro ieri notte, il giorno di primavera, questo segnale è finalmente avvenuto. Questo significa che presto gli dei del bene torneranno, ma con essi arriverà la guerra e anche la regina oscura. Per questo voglio che ti rechi a sud e che tu sia i miei occhi e le mie orecchie laggiù. Finché prenderemo una decisione.”
Astarte riprese ad osservare meglio la teca con dentro l’artiglio che Kail gli aveva mostrato.
“Te la senti Kail?”
Estratto dalle Cronache di Astinus di Palanthas, la leggenda di Geraldina Astarte.
- Dettagli
- Scritto da Mike Steinberg
- Categoria: Krynn
- Visite: 177