Il gruppo traccheggiò qualche altro minuto nella tenda del principe Sedun, ma quando capì che egli non avrebbe tolto né aggiunto altro a ciò che aveva a malincuore riferito, decisero di andar via per recarsi al maniero ad interrogare gli Uth Hadar. Essi infatti avevano dei potenziali punti in comune con i crimini commessi: erano sufficientemente vicini agli Uth Wistan per conoscere qualche passaggio segreto nel maniero, Alan Uth Hadar aveva subìto una ferita alla gamba e quindi rispondeva all’identikit del complice di Paul e da quel che sapevano avevano invitato a cena gli eroi di Solace la sera dell’effrazione.
Mentre parlottavano di queste cose fuori dalla tenda degli ergothiani, un paio di vocine stridule e sovrapposte catturarono la loro attenzione. Si trattava di due loquaci e incomprensibili gnomi, noti per la loro comunicazione impossibile da capire per “la gente alta” poiché velocissima e priva di pause.
“Salveilmionomeè’Cielotersoilprimogiornodiprimavera’mentreluiè’Notoriamentecontrariatoquandononmangiasalato’abbiamobisognodelvostroaiuto.”
Kail e Stuard si guardarono spaesati e anche un po’ seccati: avevano capito la metà di quello che uno dei due gnomi, che sembrava quello che riuscisse a parlare più lentamente la loro lingua, aveva appena detto e non erano affatto sicuri che avrebbero avuto il tempo di dedicarsi anche ai loro problemi. Incredibilmente invece Estellen fissò subito i nomi dei due gnomi, tanto che Kail pensò che solo per questo motivo lei avrebbe dovuto essere la prescelta di Paladine e, confermando a pieno la sua ormai famosa disponibilità per le cause perse, iniziò a porre loro delle domande più specifiche per capire in che modo lei e i suoi compagni avrebbero potuto aiutarli.
Dopo una lunga e difficile conversazione, che stava spazientendo il mezzelfo, Estellen capì che gli gnomi avevano subìto un furto all’interno del loro accampamento: qualcuno si era intrufolato e aveva sottratto una meravigliosa invenzione da uno degli scaffali dove era stata sapientemente catalogata insieme alle altre. Pareva evidente che il ladro conoscesse il punto esatto dove andare a prelevare proprio quell’articolo e quando Stuard chiese di cosa si trattasse, finalmente anche Kail si concentrò sulla questione.
Riguardava un oggetto che loro definirono: “divaricatoredicoseeanchedimoltealtrecose”, un’invenzione che come diceva il nome stesso poteva servire anche ad aprire o “scassinare” ogni genere di porta o finestra. Estellen provò a chiedere informazioni un po’ più dettagliate su questo “divaricatore”, ma gli gnomi vollero portarli prima nel loro accampamento, dove avrebbero potuto parlare con un giudice.
Da quel poco che Kail sapeva sulla cultura gnomica, un giudice era sostanzialmente un arbitro che impediva che due ingegneri, impegnati nell’ideazione e nella costruzione della stessa invenzione, letteralmente si uccidessero per primeggiare l’uno sull’altro. A differenza dei Kender e dei Nani, gli Gnomi avevano un quoziente intellettivo davvero straordinario, ma erano estremamente competitivi. Erano letteralmente dei geni, soprattutto se riuscivano a concentrarsi in maniera totale, senza distrazioni, sull’obiettivo finale, sulla loro creazione. Sfortunatamente però erano anche degli asociali ed estremamente spigolosi caratterialmente, sempre pronti a fare qualunque cosa per prevalere sui propri colleghi, soprattutto quando c’era da lavorare su un progetto condiviso. Si ricordavano diversi casi in cui ingegneri di un team fossero arrivati a ferirsi gravemente per voler realizzare un congegno in un modo anziché in un altro. In questi casi, se faceva in tempo, interveniva un giudice, un arbitro che rimetteva le cose a posto grazie alla sua autorità e al rispetto che si era guadagnato in una vita di invenzioni e lavoro.
Così il gruppo seguì i due gnomi, che ormai la dama bianca chiamava tranquillamente per nome, suscitando contemporaneamente orgoglio e stupore da parte loro ,che, evidentemente, come tutti quelli della loro razza, non tenevano in molta considerazione la gente alta per questo genere di cose “più cerebrali”.
Già quando arrivarono all’esterno dell’accampamento, i nostri eroi si resero conto della profonda portata della sapienza degli gnomi.
Essi avevano costruito dei meccanismi in grado di raccogliere la pioggia in apposite grondaie, incanalarla poi in speciali bacini di raccolta e trasformarla successivamente in energia, mentre delle pale sopra l’accampamento vorticavano incessantemente per scopi apparentemente incomprensibili. Inoltre dei singolari specchi, che sembravano accumulare l’energia solare, tappezzavano un po’ ovunque i tendaggi dell’accampamento, anch’essi costruiti in maniera assai strana. Essi infatti erano di forma conica, e sembravano tutti collegati tra loro da un unico corridoio centrale.
Quando i due gnomi entrarono nel primo cono, lo spettacolo che si rivelò agli occhi dei nostri eroi risultò unico: una fila interminabile di scaffali erano posti ai lati del condotto principale. Sugli scaffali erano posti ordinatamente decine e decine di invenzioni, ciascuna sapientemente catalogata per funzionalità, dimensione e forma. Strabiliati, Kail e compagni seguirono le loro guide fino al terzo cono, dove, al secondo livello della rastrelliera, proprio tra il “rasatoreaddoppialaminmacheserveatoglierelabarbainmanierapiacevole” e il “coltelloascattomultiusoperpulireognitipodicibo”, risultava mancante il ”divaricatoredicoseeanchedimoltealtrecose”, di cui era rimasta in evidenza solo l’etichetta.
Estellen intelligentemente chiese ai due gnomi se potessero farle un disegno di questa invenzione, così che lei e i suoi amici potessero essere informati sulla sua forma e dimensione e ovviamente entrambi gli ingegneri furono entusiasti di tuffarsi in questo nuovo lavoro. Svanirono immediatamente da davanti gli occhi dei nostri eroi, lasciandoli soli in mezzo al corridoio e alle loro invenzioni.
Alcune di esse dovevano essere davvero interessanti, come una che assomigliava ad un braccio meccanico, come una specie di guanto che avrebbe rivestito e rinforzato tutto l'arto. Kail fu estremamente tentato di curiosare, ma alla fine decise di evitare eventuali altri incidenti diplomatici. Fortunatamente, di lì a poco, un altro gnomo arrivò ad intrattenerli.
Si chiamava “Personacomuneconpochicapelliintesta”, ed era proprio il giudice dei due gnomi che erano spariti dalla loro vista. Lo gnomo anziano, dopo essersi presentato, riportò finalmente qualche altra informazione utile per completare il puzzle. Infatti, due settimane prima, Lord Gunthar aveva richiesto i servigi dei loro ingegneri per un problema tecnico capitato ad una delle finestre della sua sala da pranzo. La finestra avrebbe dovuto essere sostituita, perché era andata in blocco e non si apriva più, ma Uth Wistan quella sera era impegnato in una cena importante con Solostaran, portavoce del sole di Qualinesti. Siccome sarebbe stato parecchio sconveniente cambiare giorno dell’incontro con così poco preavviso e altrettanto poco rispettoso spostarsi in un’altra sala da pranzo visto che quella era senza dubbio la migliore, gli gnomi arrivarono in suo soccorso portando con loro il “divaricatoredicoseeanchedimoltealtrecose”, un attrezzo che riuscì a svellere facilmente il blocco della finestra e risistemarla in meno di un’ora.
Stuard domandò se c’erano delle persone presenti durante il lavoro che potessero aver assistito ad un simile prodigio, ma il giudice fu evasivo a riguardo, spiegando che per lui la gente alta era tutta uguale. Ammise comunque che c’erano diversi cavalieri che sembravano tutti molto vicini alla famiglia Uth Wistan, ma non riuscì a fornire alcun dettaglio rilevante sulla questione.
Ad un certo punto si udirono chiaramente delle urla poco distanti.
Allarmati, i nostri eroi seguirono a passo svelto lo gnomo, che andò a verificare cosa fosse successo. Si trattava dei due piccoli ingegneri che si stavano accapigliando su quale dei due disegni che avevano appena realizzato fosse il migliore, tenendo conto della prospettiva, della forma e della struttura dell’oggetto riprodotto. Se non fosse intervenuto l’arbitro, i due si sarebbero certamente fatti molto male. Fortunatamente egli riuscì a rimetterli in riga, a costringerli a scusarsi con gli ospiti e quindi ad andarsene via senza aggiungere una parola.
I disegni, peraltro entrambi molto accurati, riproducevano da prospettive diverse la stessa invenzione, la cui funzione principale era quella di allargarsi e stringersi a piacimento, come fosse una morsa che però spingeva nel verso opposto.
Kail la trovò molto simile a come se l’era immaginata dopo aver visto i segni sulla finestra e domandò al giudice se avesse potuto tenere i disegni come prova per la loro indagine. Aveva tutta l’intenzione di mostrarli a Lord Gunthar per confermare la loro teoria riguardo l’effrazione compiuta nelle stanze degli Uth Monnar.
Stuard ed Estellen ringraziarono lo gnomo e gli promisero che avrebbero indagato a fondo sulla questione e, se possibile, gli avrebbero restituito il maltolto. Ora però dovevano andare via e tornare al maniero: avevano diverse persone ancora da interrogare.
Tuttavia, quando il mezzelfo uscì dalla tenda degli gnomi e notò il cavaliere che stava correndo all’impazzata per tutto l’accampamento, capì che i guai non erano ancora finiti per loro.