Prima di lasciarli soli al loro ingrato lavoro, Lord Gunthar volle chiarire meglio la situazione, sia con Kail e i suoi amici, sia con Sir Derek Crownguard.
Il signore del maniero spiegò molto bene come la situazione fosse già particolarmente critica e non solo per le loro casate, ma per il destino della guerra su Krynn. Quindi suggerì, solo perché non poteva ordinarlo, di soprassedere nel diffondere le reali cause della morte di Paul deGaulle. Per tutti doveva sembrare una morte per arresto cardiaco, dovuto al forte stress subito e alla vergogna accumulata, con l’aggravante delle droghe evidenti di cui egli era palesemente dipendente. Bisognava resistere altre ventiquattro ore, poi la verità sarebbe stata rivelata per intero, ma fino a quel momento, fino al momento in cui il Concilio di Whitestone si fosse riunito e avesse sancito l’alleanza di tutti popoli liberi contro un nemico comune, sarebbe stato meglio limitarsi a dare informazioni meno problematiche possibile da digerire.
Sia Crownguard che i nostri eroi si dissero favorevoli a questa linea di condotta e ciascuno tornò infine ai propri affari. L’ultima cosa che Lord Gunthar fece fu quella di prestare il suo anello con sigillo a Stuard, spiegando che, attraverso di esso, avrebbero potuto porre domande a chiunque avesse ritenuto utile per portare avanti le indagini. Tutti infatti avrebbero dovuto sottoporsi ad un eventuale interrogatorio, perché tutti erano contemporaneamente ospiti e sospettati. Finalmente poi anche il signore del maniero si allontanò.
Estellen a quel punto propose di andare ad interrogare subito Regina, ed iniziare da lì la ricostruzione dei fatti, da dove tutto era presumibilmente iniziato. Kail invece optò per una soluzione più lungimirante: visto che era passato già molto tempo da quando Paul era stato avvelenato, conveniva per prima cosa visitare le cucine e capire se l’assassino potesse aver lasciato delle piste, degli indizi da seguire. Stuard fu d’accordo con lui, ma il cavaliere era convinto che chiunque avesse ammazzato impunemente il servitore di Sir Derek, adesso si trovava lontano dal maniero e non era da escludere che costui fosse stato d’accordo proprio con Regina o qualche altro complice tra la servitù.
Il gruppo optò per la proposta del mezzelfo e risalì le scale per recarsi nell’ala ovest del maniero, al piano terra, dove sapevano ci fossero le cucine.
Gli occhi dei cavalieri e degli scudieri erano tutti su di loro, d’altronde era anche normale: erano ancora una volta gli unici testimoni diretti di ciò che era successo, stavolta nelle prigioni tra Uth Wistan e Crownguard e questo aveva messo una comprensibile curiosità in tutti gli astanti.
Tuttavia non fu difficile raggiungere le cucine e ancor meno entrarvi, poiché sebbene sicuro che le porte fossero state chiuse, Stuard provò ugualmente, quasi per riflesso a spingerle, scoprendo che esse in realtà erano solo socchiuse. La porta scricchiolò sinistramente e Kail portò istintivamente la mano alla spada che non aveva più al fianco. Mentre Stuard faceva strada, il mezzelfo mise in guardia i suoi amici e di agire cautamente: aveva infatti un brutto presentimento.
Il cavaliere entrò dunque per primo, scoprendo che la cucina aveva delle torce accese, dettaglio assai strano poiché generalmente le torce e le lanterne venivano spente una volta che la sala era stata pulita e sistemata a dovere. I tre compagni si divisero e scoprirono che in effetti la cucina era stata davvero ben pulita e sistemata, ma c’erano alcuni particolari che dimostravano senza alcun dubbio che qualcuno era entrato lì di recente e aveva utilizzato alcuni oggetti e vivande in fretta e sicuramente senza autorizzazione. Infatti il ripostiglio dove erano stoccati gli otri con dentro il latte era stato aperto, ed un otre stappato in particolare era chiaramente visibile su un tavolo poco distante. Quando Kail si avvicinò per controllarlo meglio, avvertì, leggerissimo, lo stesso odore di mandorle ed oleandro che il suo fine olfatto aveva rilevato sul cadavere di Paul!
Per scrupolo il mezzelfo controllò anche gli altri otri, ma non riuscì a capire se il veleno era stato messo dentro tutti i contenitori oppure no. Non era nemmeno sicuro se “la lingua di drago” fosse stata versata direttamente nell’otre aperto, oppure quello che stava rilevando era soltanto la fragranza che il veleno aveva lasciato sulle mani dell’assassino e di conseguenza sull’otre stesso. Tuttavia non c’erano dubbi: qualcuno era entrato nelle cucine e aveva preparato qui la colazione che avrebbe ucciso Paul deGaulle.
Estellen confermò questa ipotesi mostrando un’anta della credenza aperta e una pagnotta di pane duro mancante. Era fin troppo chiaro che tutte quelle distrazioni, di chi era entrato abusivamente nelle cucine, erano frutto dell’impellenza che l’assassino aveva avuto nel mettere in opera il suo piano criminoso. I suoi movimenti nella sala erano davvero troppo evidenti!
Estellen e Kail rimasero qualche altro minuto a riflettere sulla situazione, mentre Stuard decise di guardare meglio in giro se c’era altro che poteva riuscire ad aggiungere qualche altra informazione utile. Il cavaliere trovò un vassoio per terra, segno che qualcuno l’aveva sfilato velocemente dalla pila sul ripiano preposto e l’aveva fatto cadere. Notò anche che una tazza di legno era anch’essa mancante dal reparto stoviglie, ma niente però di davvero rilevante che regalasse elementi aggiuntivi ed importanti alla loro indagine. Tuttavia Stuard non si arrese e continuò ancora a cercare.
Nel frattempo Kail ed Estellen giunsero a delle conclusioni preliminari: l’uomo che aveva causato la morte di Paul poteva essere solo quello che avevano visto uscire dalle prigioni con il vassoio vuoto: Martin, il garzone di fiducia di Sir Derek!
Estellen ricordò quando aveva fatto notare a Crownguard che non era saggio lasciare che Paul venisse nutrito in quella circostanza senza un adeguato controllo delle vivande, ma Sir Derek aveva giurato che sarebbe stato impossibile per lui credere che il suo garzone personale potesse essere un assassino o agire contro gli interessi dei Crownguard. Non poteva essere dunque una coincidenza: ben due servitori della schiera personale di Sir Derek erano implicati in questa incresciosa vicenda! Eppure il rampollo dei Crownguard, sebbene non brillasse per simpatia e modestia, era parso a tutti visibilmente sconvolto dalla morte di Paul e non pareva mentire riguardo a Martin. La cosa era sospetta, ma Kail sentiva che Sir Derek non era implicato nel complotto.
Quando Stuard richiamò i suoi amici, essi si resero subito conto che il cavaliere aveva questa volta trovato qualcosa di interessante. Infatti in un angolo, nella penombra della cucina, aveva scovato una piccola porticina che probabilmente conduceva giù, nella dispensa. Incredibilmente, anch’essa era socchiusa e questo dettaglio era ancor più strano di quando avevano trovato l’uscio della cucina soltanto accostato.
Stuard aveva preso una torcia dal corridoio, perché scendendo la ripida e stretta scalinata di pietra, si rese conto subito che invece nella dispensa le luci erano state spente. Con un po’ di fatica, visto il buio assoluto, riuscì a riaccendere una paio di torce a muro e ciò che esse gli mostrarono lo lasciò senza parole. In un angolo, tra una serie di botti e una rastrelliera a muro piena di formaggi e insaccati, giaceva il corpo raggomitolato di un uomo.
Estellen si catapultò subito su di lui, scoprendo però che ancora una volta era troppo tardi: lo sguardo vitreo e fisso che aveva dimostrava senza alcun dubbio che era morto. Insieme a Kail, Estellen ispezionò allora meglio il cadavere, mentre Stuard rimaneva di guardia vicino le scale. L’uomo non era stato avvelenato, ma ucciso alle spalle con un oggetto contundente alla base del cranio. Egli non aveva perso molto sangue, ed era morto da almeno un paio d’ore. Con molta probabilità, si trattava del cuoco del maniero, perché solo lui aveva le chiavi della cucina e solo lui poteva dunque aver aperto la porta della stessa.
Avrebbero dovuto verificare con Sir Derek se avesse dato precedentemente l’ordine al suo garzone Martin di svegliare il cuoco e farsi aprire le cucine, poiché ovviamente se era stato proprio lui ad avvelenare Paul, cosa ormai scontata, il cuoco sarebbe diventato un testimone scomodo, visto che doveva in fretta e furia mettere il veleno nel latte e portarlo a deGaulle. Certo non avrebbe potuto farlo con lui davanti. Dunque l’aveva ucciso.
Dovevano quindi informare al più presto Lord Gunthar e anche Sir Derek: le cose si mettevano davvero male per le loro casate, ora c’era addirittura un uomo ucciso in circostanze violente! Un altro uomo dei Crownguard, nel maniero degli Uth Wistan. Un disastro per la loro reputazione e posizione nel Consiglio del giorno dopo!
Estellen si fece aiutare da Kail, ed insieme ricomposero il corpo del cuoco, ma decisero di riferire dell’omicidio solo a Gunthar e Derek in persona per adesso. Siccome il sospetto che fosse capitato qualcosa di brutto anche a Regina e all’aiuto cuoco iniziò a serpeggiare nelle loro menti, si chiusero alle spalle velocemente la porta della dispensa e si diressero a passo svelto nell’ala est, dove c’erano le stanze della servitù. La loro unica speranza era solo di riuscire a fare in tempo, prima che l’assassino fosse riuscito ad eliminare tutti testimoni chiave nel maniero.