Quando i nostri eroi arrivarono finalmente al maniero di Lord Gunthar erano davvero distrutti. Tanto che, una volta trovata una stanza libera per il maresciallo Tholus, come era stato loro ordinato, tornarono tutti e tre nelle loro rispettive camere, trascinandosi come dei sonnambuli e letteralmente svenendo sui loro letti.
Quello che rimaneva della notte passò troppo in fretta e quando l’alba bussò alle loro finestre, Estellen fu quasi tentata di girarsi dall’altra parte e fare finta di niente. Purtroppo però quello era il gran giorno: il giorno del Concilio di Whitestone, quello in cui si sperava che i popoli liberi di Krynn avrebbero fatto fronte comune contro la "Regina delle Tenebre" e le sue forze d’assalto. Quindi non solo i nostri eroi si alzarono in fretta e furia, ma furono costretti anche ad indossare abiti di una certa qualità. Abiti che né Kail e nemmeno Stuard avevano mai indossato molto di frequente.
Si ritrovarono dunque vestiti di tutto punto e di nuovo nel corridoio, con un via vai di cavalieri, scudieri e servitori, completamente impazziti. Fu un miracolo che Kail riuscì a sgraffignare dalle cucine una colazione volante per sé stesso e per i suoi amici e a condurli fuori dal maniero ormai sommerso di gente.
I tre amici raggiunsero non senza difficoltà il passaggio infiorato a sud - est del maniero che conduceva alla radura di Whitestone, ma ancora era presto e i cavalieri di guardia, davanti al cancello d’entrata, stavano ancora controllando permessi ed inviti di tutti quelli che avrebbero partecipato direttamente o indirettamente all’evento.
Mentre erano in fila, la dama bianca scorse Sir Ulther che stava conferendo con un distinto uomo avanti con gli anni e costrinse i suoi amici a seguirla. Lo raggiunse in pochi secondi e lui, ovviamente, visibilmente di buon umore ora che era di nuovo con lei, la accolse con grande entusiasmo, ribattendo perfino alle velenose battute di un geloso Stuard, facendo intendere velatamente che, quando la guerra fosse finita, lui sarebbe stato il primo invitato al loro matrimonio e probabilmente il testimone stesso della sposa. Estellen divenne rossa come Lunitari, cominciò a balbettare cose senza senso, ma Ulther non infierì su di lei, sviando il discorso e riportando tutti con un sorriso condiscendente sull’imminente Concilio.
Egli domandò se la sua amata e i suoi amici fossero a conoscenza come si sarebbe strutturato l’evento e rimase visibilmente compiaciuto quando Kail ruppe il silenzio e gli rispose come esso si sarebbe esattamente strutturato. Cinque sedie sarebbero state posizionate alla sinistra della “Pietra Bianca”, quelle dei votanti, e cinque alla sua destra, quella degli alleati. Davanti ad essa ci sarebbero stati poi i testimoni, cioè gli eroi di Solace e l’oggetto della discussione di quel giorno: uno dei cinque famigerati artefatti chiamati“Globo dei Draghi”.
Secondo quello che Ulther sapeva, quegli avventurieri avevano, con l’aiuto di Sir Derek e altri due dei suoi cavalieri più fidati, recuperato l’artefatto alla Muraglia di Ghiaccio, togliendolo dalle grinfie di un temibile drago bianco. I due cavalieri non ce l’avevano fatta purtroppo, ma gli altri erano riusciti miracolosamente a fuggire e a raggiungere il Concilio in tempo, in maniera altrettanto incredibile come avevano fatto loro.
In ogni caso, solo i votanti e gli alleati avrebbero potuto parlare. I testimoni e tutti quelli che avrebbero partecipato da spettatori al Concilio, avrebbero potuto farlo solo se invitati.
Sarebbe stato molto probabile che perlomeno Estellen avrebbe potuto offrire un suo contributo, visto che era stata descritta come uno degli antichi chierici. Non che tutti ci credessero certo, ma era educazione e rispetto nei confronti della casa ospitante, mostrare apertura e considerazione nei confronti di coloro che erano stati definiti da Lord Gunthar in persona: "uomini e donne molto speciali".
Lord Kerwin e il signore del maniero avrebbero rappresentato insieme il cavalierato, l’imperatore Mir Kar – Thon l’Ergoth, Gnosh III il Monte Nonimporta e gli gnomi, il governatore Serdin Mar – Thasal l’isola di Sancrist e infine Duncan Hammerrock i nani di collina. Questi erano i membri votanti. Dall’altra parte, tra gli alleati, il “Portavoce del Sole” Solostaran Kanan teneva alto il vessillo degli elfi di Qualinesti, mentre Quinath quello dei Silvanesti. Due sedie sarebbero rimaste vuote: quella degli elfi Kagonesti e quella dei nani di montagna, che avevano attualmente grandi problemi nelle loro terre. Infine l’ultima sedia degli alleati sarebbe stata occupata dal Kender Tasslehoff Burrfoot, che ricopriva anche il ruolo di testimone insieme ai suoi amici di Solace.
I nostri eroi ed Ulther continuarono a parlare di questi dettagli fino al momento in cui gli invitati, in tutto circa centocinquanta, furono accolti nel corridoio infiorato, che portava, dopo circa duecento metri di stretti passaggi, immersi in splendidi giardini a volta, alla radura di Whitestone.
La prima cosa che spiccava in questo spazio sacro, fu un’immensa pietra bianca conficcata nel terreno che, si diceva, fosse indistruttibile e che fintanto fosse rimasta lì, in quella radura benedetta, il cavalierato non avrebbe avuto nulla da temere. La seconda cosa che notarono fu la disposizione delle sedie, che assomigliavano più a scranni intarsiati e decorati che a semplici e banali seggiole a dire il vero. La terza cosa infine fu un piccolo trespolo, di base quadrata e dotato sulla cima di un ampio incavo, posto esattamente davanti la pietra, che presumibilmente avrebbe dovuto accogliere il Globo dei Draghi.
Estellen prese posto insieme ai suoi amici lungo il perimetro dell’area dedicata a questo evento, mentre Ulther dovette allontanarsi per andare a recuperare suo padre. Kail notò che Astarte e il suo seguito era seduto esattamente davanti a lui, dall’altra parte della radura. Anche Stuard identificò i suoi parenti, poco distanti e sospirò, preparandosi a quello che percepiva sarebbe stato un lungo e difficile confronto tra le parti in causa. Sperava solo che il suo irruento fratello riuscisse a rimanere calmo e tranquillo al proprio posto.
Quando tutti gli invitati presero seggio, entrarono, annunciati da un singolo e prolungato suono di un corno, gli alleati.
Solostaran, scortato da tre Wardancer e Quinath da tre delle sue migliori guardie scelte della sua scorta personale, presero posto a destra della “Pietra Bianca” con tutta la loro pomposa regalità.
Guardando il portavoce di silvanesti, Kail rifletté se fosse il caso riferirgli di come la sua promessa moglie, Alhana Starbreeze, avesse donato il suo cuore ad un altro, ma guardando Stuard di sottecchi, ritenne di essere stato fortunato in quella circostanza: lui poteva scegliere e infatti avrebbe scelto di non dire niente, il suo amico invece avrebbe dovuto per forza parlare con Sturm, poiché era vincolato da una solenne promessa. Avrebbe dovuto dirgli che il loro amore impossibile era ancora vivo nel cuore della principessa elfica, ormai regina, e questa amara consapevolezza lo avrebbe accompagnato fin nella Solamnia, dove i cavalieri sarebbero stati inviati per difendere la Torre del Sommo Chierico. Perfino alla fine del mondo l’incertezza avrebbe abbrancato il suo cuore, rodendolo vivo per il rimpianto.
“Non che io stia molto meglio di lui…”
Rifletté tra sé il mezzelfo: “Colei che ha donato a me il suo cuore è ancora a Silvanesti a combattere i draconici rimasti e chissà quando ci rivedremo… se… ci rivedremo.” Il mezzelfo fece spalluce e con le dita sfiorò il gioiello delle stelle, sperando che quel gesto potesse arrivare a mezzo mondo di distanza, puntando direttamente al cuore della sua Eiliana.
Quando i due eccelsi esponenti della razza elfica si sedettero sui loro scranni, due suoni diversi di corno annunciarono l’entrata dei membri votanti. I primi furono Lord Gunthar e Lord Kerwin Crownguard. Lord Gunthar era più basso del vecchio cavaliere, ma non meno fiero e i due si sedettero senza troppi fronzoli l’uno accanto all’altro.
Serdin Mar – Thasal fu il successivo e prese posto accanto a Lord Gunthar. Stuard era riuscito ad incontrarlo poco prima di entrare nella sacra radura e scambiare quattro chiacchiere con lui, ma non gli aveva accennato di Tholus, preferendo non deconcentrare il governatore con questioni a dir poco scottanti. Serdin era furioso, perché il maresciallo l’aveva lasciato solo a presiedere il Concilio, evento al quale lui non voleva nemmeno partecipare. Mar – Thasal fece un segno di saluto con la testa a Lord Gunthar che ricambiò e poi si accomodò.
Il dignitario degli gnomi Gnosh III fu il terzo rappresentante a trovare posto accanto a Mar – Thasal, ciondolando e inciampando di continuo come spesso gli gnomi solevano fare. In molti si domandarono perché mai questa strana razza fosse stata annoverata addirittura tra i membri votanti, ma non tutti avevano nel fisico la loro arma migliore. In una guerra serviva anche l'intelligenza oltre che la forza.
L’ultima sedia fu occupata dall’imperatore ergothiano Mir Kar – Thon, che entrò con passo deciso ma con sguardo incerto, ed Estellen intuiva anche il perché. Suo figlio era impazzito e lei non era sicura che si meritasse il suo aiuto. Se le cose si fossero comunque messe particolarmente male, avrebbe potuto sempre giocarsi questa carta.
“Paladine benedetto, sto iniziando a parlare come Lord Gunthar o Kail…”
Si disse tra sé Estellen, mentre sospirava cominciando a capire quanto fosse difficile prendere decisioni a questo livello.
Il reggente dei nani di collina, Duncan Hammerrock, prese invece posto sulla sedia che sarebbe toccata ai nani di montagna, giustificando la cosa con la presenza di Flint Fireforge tra i “Testimoni”, il quale avrebbe deciso, in quanto uno dei portatori del Globo, anche il voto finale dei nani di collina. Infatti essendo solo cinque le parti votanti, sarebbero bastati tre voti, per una fazione o per un’altra, per stabilire chi avrebbe dovuto tenere l’artefatto.
Tre suoni di corno introdussero infine i “Testimoni”: un pugno di avventurieri piuttosto eterogeneo, che entrarono e si accomodarono sugli scranni davanti ali rappresentanti del Concilio. Essi erano: Sturm Brightblade, guerriero con l’aspirazione di diventare cavaliere, dal cognome importante ma ormai andato in disgrazia e tanto coraggioso ed audace dal conquistare il cuore di una principessa elfica. Flint Fireforge, che fisicamente portava il Globo, un vecchio nano di collina che sembrava un po’ il padre putativo del gruppo e che Estellen guardava sempre con un pizzico d’apprensione. Un piccolo Kender di nome Tasslehoof che saltellava intorno al vecchio nano, nella speranza che egli gli facesse tenere in mano, ma invano, il prezioso artefatto. Ah, l’incoscienza dei Kender! Infine la figlia del portavoce degli elfi di Qualinesti, Laurana Kanan, letteralmente la creatura più bella e più elegante che Kail avesse mai visto in vita sua. Aveva gli occhi color ambra e i capelli color miele e un portamento come nessun altra. Estellen dovette conficcargli un gomito nelle costole per farlo smettere di fissarla a bocca aperta.
Il nano depositò delicatamente il "Globo dei Draghi" nell’incavo del trespolo e trascinò via con sé il Kender che cercava fino all’ultimo di metterci le mani sopra. Quando tutti furono al loro posto, Lord Gunthar si schiarì la voce e diede inizio al Concilio di Whitestone.