Arrancando non poco, Escol e Vala, arrivarono finalmente a Kizad. Escol non era mai stato in questa città e aveva erroneamente pensato che fosse delle dimensioni di Barakazhdus. In realtà era perlomeno grande tre volte la città dove regnava il principe Nainan, ed aveva come principe Air della casata dei Lourge Escol non aveva ancora ben capito come funzionava la gerarchia nobiliare dei nani. Sapeva che c’era un re, che comandava su tutti e poi diversi principi che governavano le varie singole città, ma non era a conoscenza del loro grado di parentela, se fossero cugini o magari fratelli o figli o nipoti dello stesso re. Per adesso però il giovane figlio del Duca Berge aveva un unico pensiero nella mente: giungere nella cittadella e chiedere asilo al principe Air: con la Setta Delle Ombra alle calcagna, non era molto saggio rimanere in una locanda per la notte o scorrazzare curiosi per i vicoli della città. Inoltre Vala doveva assolutamente riprendersi: le pozioni d’ambra l’avevano certamente aiutata, ma i tagli e le ferite non sarebbero mai guarite del tutto se non avesse riposato. I due arrivarono al cancello nord di Kizad e subito due guardie intimarono l’alt, chiedendo le loro generalità e perché fossero giunti in città. Escol, che era sfinito, si presentò e decise di sfruttare subito, come passepartout, l’anello che Dainarv gli aveva donato come segno d’amicizia. Il nano che aveva incontrato sulla via per Barakazhdus infatti, aveva talmente apprezzato la gentilezza e la disponibilità di Escol nel mettere a disposizione le sue risorse nella sua tenuta a lui e alla sua scorta, che aveva contraccambiato con un dono eccezionale. Egli disse al figlio del Duca che, quando fosse arrivato a Kizad, mostrando il prezioso anello che gli aveva regalato, avrebbe potuto presentarsi come suo amico e tutte le porte, persino quelle del principe, si sarebbero aperte per lui. Infatti Dainarv era suo cugino diretto! Apprese queste notizie, la guardia accettò quanto affermato da Escol e fece passare lui e Vala oltre il cancello, dandogli libero accesso alla città. Fu anche così gentile da indicare al figlio del Duca dove fossero situate le due locande di Kizad: “Fish & Stallion” e “Shrew & Spatula”. Una la consigliò per la particolare pulizia delle sue camere da letto, l’altra per il cibo e la sua cucina decisamente saporita. Inoltre spiegò al giovane che se avesse voluto trovare botteghe di erboristeria ed alchimia, Kizad offriva due negozi davvero forniti, oltre ovviamente ad altri esercizi commerciali di vario genere, tra cui armerie e concerie di qualità. Escol lo ringraziò sentitamente per queste informazioni, sicuramente in seguito durante la giornata avrebbero fatto un salto in qualche negozio, ma adesso entrambi volevano solo raggiungere il castello del principe, che si trovava al centro della città. Vala si aggrappava all’amico, cercando di rimanere in piedi. La giovane mercenaria non ricordava un periodo nella sua vita in cui si fosse sentita così debole e stanca e questo la innervosiva moltissimo. Il fatto di dipendere poi da Escol in questo momento la rendeva furibonda. Le guardie al castello li fecero passare senza problemi e anzi, li scortarono personalmente innanzi al principe, che fu ben lieto di accoglierli nella sua personale stanza del trono. Il principe Air Lourge era una nano ancora giovane e forte, ma aveva un’aria gioviale che colpì molto Escol. Tutti i nani che aveva conosciuto, infatti, erano burberi e “ingrugnati”, con l’unica eccezione di Dainarv che, in effetti, era proprio il cugino del principe. “Forse è una caratteristica di famiglia…” Pensò Escol tra sé, mentre si inchinava di fronte al regnante, mostrando l’anello di suo cugino e presentando sé stesso e Vala. Il giovane guerriero si propose però con il nome di Dakkar Astarte, per precauzione, ma causò una reazione imprevista del principe, che aggrottò le sopracciglia quando udì le sue generalità. Egli infatti dava la sensazione di ricordare molto bene a chi altri appartenesse quel cognome, anche se per educazione non entrò nell’argomento. Il giovane Nordhmenn intuì da subito che il principe doveva essere per forza un guerriero, malgrado le apparenze, e anche uno di quelli feroci e abili con l’ascia. Infatti Air Lourge, gli raccontò di esser rientrato da poco a Kizad, perchè insieme ai suoi alleati Nordhmenn, in particolare alla casata dei Berge, avevano respinto indietro, oltre le montagne, l’Orda, che aveva deciso di venire a cercare fortuna razziando oltre i propri confini. Quando apprese che egli aveva combattuto fianco a fianco con suo padre, il Duca di Berge, Escol si tinse di un pallore che esprimeva chiaramente angoscia e preoccupazione per la sua sorte. Fu difficile dissimulare la sua emotività, ma alla fine esalò un lungo sospiro di sollievo quando seppe che il Duca Helmaer III aveva combattuto come un toro, ed era tornato poi al suo maniero sano e salvo. Da quel momento in poi la conversazione con il principe si fece meno tesa per il giovane rampollo dei Berge, che divenne via via più loquace anche per merito dello spirito amichevole con cui continuava ad essere accolto dal suo interlocutore. Gli sembrava talmente strano, che per un attimo osservò Vala e le chiese con gli occhi consiglio se fosse il caso aprirsi in quel modo con il reggente di Kizad. La mercenaria annuì e stancamente gli sorrise, quindi Escol lo prese per un “si”. Quando entrarono nel dettaglio del loro viaggio attraverso le terre dei nani e del conseguente arrivo in città, Escol raccontò le recenti avventure vissute a Barakazhdus, scoprendo che il principe detestava profondamente Nainan, ed i suoi modi avidi ed arroganti. Tuttavia, il figlio del Duca si sbrigò subito a spiegare come la mente del principe Nainan era stata ottenebrata in questi ultimi anni dagli intrugli di una crudele alchimista: una spietata seguace nientemeno che di Arios “il Maledetto” chiamata Thrakad. Raccontò di come era riuscito, insieme al valoroso capitano delle guardie Thrinain, a farlo disintossicare e ad uccidere infine l’infame alchimista, liberandolo del tutto dal suo terribile giogo. Ora Nainan era tornato ad essere lucido e saggio come un tempo, ma non era solo questa la buona notizia. Escol infatti riportò i dettagli di quando era stato costretto a visitare i sotterranei della città, sotto ricatto per via del seme della malattia che Thrakad aveva instillato nella sua amica Vala: il “Dente di Serpente”. L’alchimista l’aveva mandato laggiù alla ricerca di un tomo che secondo lei avrebbe potuto salvarla, ma in realtà gli aveva fatto rinvenire involontariamente un oggetto infinitamente più importante: una pergamena antichissima chiamata “Patto dell’Ascia”. Il principe sgranò gli occhi, incredulo. Anche lui mostrava di sapere bene quanto quel documento fosse importante per riunire il popolo nanico sotto un’unica bandiera. Infatti, Nainan stava valutando proprio questo, insieme al suo amico Andor, che però Air non sembrava conoscere molto bene. Il principe ed il veterano dell’Ordine, stavano proprio in questi giorni organizzando il viaggio che li avrebbe portati al cospetto del re, il quale avrebbe esaminato con i suoi occhi il plico prezioso e avrebbe trovato finalmente il coraggio di radunare tutti i clan dei nani sotto il suo comando. Poi, insieme alle casate esiliate Nordhmenn, avrebbero puntellato un esercito grandioso, che fosse stato in grado a breve di sfidare l’impero stesso. Aspettando gli elfi e, si sperava, gli elfi scuri. Il principe si mostrò straordinariamente eccitato per questa prospettiva e molto contento per Nainan, finalmente tornato in sé. Disse che avrebbe aiutato il giovane umano in qualsiasi cosa egli avesse avuto necessità del suo intervento diretto, ma Escol dichiarò stancamente che tutto quello che desiderava era essere accolto in una stanza del castello per i pochi giorni che sarebbero serviti, a lui e alla sua amica, per fare rifornimento e poi ripartire. Il principe annuì, ma pregò il valoroso Dakkar, amico di suo cugino e cittadino onorario di Barakazhdus, di tornare nel suo palazzo il giorno dopo, poiché le stanze a sua disposizione non erano in condizione di ospitare nessuno quella sera. Dunque Escol e Vala accettarono l’invito per il giorno dopo, decidendo di andare a mangiare intanto qualcosa alla taverna “Shrew and Spatula”. Poi ne avrebbero approfittato per fare scorte di pozioni ambra e magari un salto nell’armeria della città. Quindi avrebbero raggiunto l’altra locanda per andare finalmente a desinare. Chissà se questa volta la sosta a Kizad sarebbe stata meno movimentata di quella di Barakazhdus. Escol lo sperò vivamente. Guardando l’incedere claudicante di Vala, se lo augurò dal profondo del cuore.